Con il patrocinio del Comune di Brolo e la collaborazione “Ricc Volley “, la nostra sede di Brolo ha promosso degli incontri per i giovani dai 12 ai 18 anni per conoscere l’ arte della fotografia: dall’ ologramma alla fotografia. Il Fotografo Giuseppe La Rosa racconta la potenza creativa delle immagini insieme alla counselor Donatella Di Maio.
Il progetto si rivolge a un gruppo di soggetti in età evolutiva; compresa tra i 10 e i 18 anni e si pone la finalità generale di favorire lo sviluppo e il potenziamento di abilità cognitive, emotive e relazionali, competenze esposte oggi più che mai al rischio dell’ evanescenza a causa soprattutto di una accelerazione maniacale della temporalità e di uno sviluppo vorticoso della tecnologia, fattori che sospingono inesorabilmente verso una progressiva dissoluzione della vita insieme e verso lo sfilacciamento dei legami e delle relazioni stabili.

OBIETTIVI DEL PROGETTO:
Attraverso una sequenza organizzata e significativa di azioni; il suddetto progetto si propone la creazione di condizioni che privilegiano l’ ascolto, la riflessione, il confronto, l’ attenzione e la cura del particolare come risposta a un imperante universale indifferenziato che proclama l’omologazione e il conformismo come valori da perseguire; si propone inoltre la creazione di orizzonti di senso che costringano a fermarsi, a sostare, a interrogarsi, a dubitare, a ricercare.

La prima fase del Workshop guidato dalla dott. Di Maio, si è snodato in un percorso esperienziale tematico, partendo dalla visione di una serie di immagini fotografiche, alla selezione e descrizione delle più significative, alla successiva rielaborazione attraverso la produzione di disegni unitamente a brevi didascalie di spiegazione e a piccoli testi narrativi: sintesi dell’esperienza vissuta e delle emozioni provate.
Si è privilegiata la sfera immaginativa, grazie alla quale è possibile accedere alla dimensione simbolica, ossia a quella parte profonda di ciascuno di noi in cui dimorano i contenuti più autentici e originari, la trama delle verità ancestrali che facilita e velocizza la strutturazione di codici interpretativi della realtà e dunque l’attribuzione di significati agli eventi di cui si fa esperienza.

La metodologia adottata è stata il circle-time che facilita la comunicazione e la cooperazione, favorisce il dialogo e l’ascolto e l’accettazione delle diverse opinioni.
La seconda fase di questa prima parte si è svolta attraverso esercitazioni pratiche in ambienti diversi, compresa la spiaggia. Lo scopo non è stato annoiare i ragazzi con i tecnicismi da manuali di istruzioni e neanche farli diventare fotografi professionisti (non subito per lo meno,) ma guidati dal fotografo Giuseppe La Rosa e l’assistenza di Francesca Ricciardello, hanno cominciato a prendere “confidenza” con la macchina fotografica; sono stati stimolati a mettersi in gioco per essere modelli e registi dei loro scatti.


